Aztekium ritteri
Il genere Aztekium comprende solo due specie di cactus nani, fra i più piccoli esistenti.
Sono cactus globosi ma la presenza, lungo il loro fusto, di 8-10 costolature molto pronunciate fa sì che la loro sezione sia più a stella, che non tonda. Il colore del fusto è tendenzialmente verde chiaro e la sua superficie è spesso rugosa. Producono molti polloni laterali che possono portare, se le condizioni ambientali sono quelle giuste, ad accespugliamenti durante la crescita. Le spine sono piccole e tendono a cadere nelle piante più anziane. La fioritura avviene dopo almeno cinque anni di vita. I fiori crescono sulla sommità della pianta e sono bianchi o rosati. Le piante del genere Aztekium sono rare: in commercio, soprattutto a causa della loro crescita estremamente lenta, e in natura a causa della ristrettezza del loro habitat naturale. Per velocizzare la crescita, spesso in serra si ricorre all’innesto, che crea piante più tondeggianti rispetto a quelle che crescono autonomamente sulla loro radice. Gli Aztekium non sono semplici da coltivare ed hanno una crescita molto lenta. Vediamo insieme le attenzioni che questo piccolo cactus richiede.
Aztekium ritteri è una piccola pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactaceae, originaria di una regione limitata del Messico nord-orientale (principalmente Nuevo León e Tamaulipas). È particolarmente apprezzata per la sua forma globulare e le costolature ondulate, ma la sua coltivazione può essere una sfida, poiché ha esigenze specifiche. Ecco una guida per coltivare con successo questa pianta:
1. Substrato
- Tipo di terreno: Estremamente drenante. Una miscela ideale include materiali minerali come pomice, sabbia grossolana, lapillo vulcanico e una minima quantità di terriccio organico.
- pH: Neutro o leggermente alcalino.
- Evita substrati ricchi di humus, poiché possono trattenere troppa umidità, aumentando il rischio di marciume.
2. Luce
- Esposizione: Predilige una luce intensa ma filtrata. In natura cresce in luoghi semiombreggiati, protetta da rocce o altre piante.
- Coltivazione domestica: Posizionala in una serra o in un'area ben illuminata, ma evita il sole diretto delle ore più calde per prevenire scottature.
3. Temperatura
- Range ideale: Tra i 20°C e i 30°C durante il periodo di crescita.
- Tolleranza al freddo: È sensibile al gelo. Non sopporta temperature inferiori ai 5°C; quindi, in inverno, va protetta o portata in un ambiente controllato.
4. Irrigazione
- Frequenza: Innaffiare con moderazione durante la stagione di crescita (primavera ed estate), aspettando che il substrato sia completamente asciutto tra un'irrigazione e l'altra.
- Periodo di riposo: Durante l'inverno (autunno inoltrato fino all'inizio della primavera), sospendere quasi del tutto le annaffiature, mantenendo il terreno asciutto.
- Utilizzare acqua povera di sali minerali, preferibilmente piovana o distillata.
5. Nutrizione
- Concimazione: Fornire un fertilizzante a basso contenuto di azoto (specifico per cactus) una volta al mese durante la stagione vegetativa. Evita di concimare durante il periodo di riposo.
6. Moltiplicazione
- Semi: La propagazione avviene principalmente per seme. È un processo lento e richiede molta pazienza.
- Metodo: Semina su un substrato sterile e minerale, mantenendo un'umidità costante e una temperatura intorno ai 20-25°C.
- Innesto: Per accelerare la crescita, Aztekium ritteri può essere innestato su un portainnesto più vigoroso (ad esempio Myrtillocactus geometrizans). Tuttavia, questo metodo è meno comune per i puristi.
7. Malattie e parassiti
- Rischi principali: Marciume radicale e infezioni fungine, spesso causati da eccesso di umidità.
- Prevenzione: Garantire un buon drenaggio e limitare le annaffiature.
- Parassiti: È raramente attaccato da cocciniglie o acari, ma un controllo regolare è sempre utile.
Consiglio finale
Aztekium ritteri cresce molto lentamente e può impiegare anni per raggiungere dimensioni significative. È una pianta che richiede pazienza, ma la sua bellezza unica e la soddisfazione nel vederla prosperare ne valgono lo sforzo.