Materiali per substrato per piante grasse

Lapillo vulcanico
Il lapillo vulcanico è un minerale magmatico effusivo naturale del pleistocene che non viene  sottoposto nessun tipo di trasformazione. E' un prodotto che possiede un'elevata superficie a forma alveolare a cellule aperte con una elevata porosità (40-60% rispetto al volume), ha un pH neutro ed una elevata resistenza alla alte temperatura. Il lapillo inoltre è un materiale chimicamente inerte, insolubile, atossico ed esente da silice cristallina. E' inoltre privo di minerali argillosi facendo sì che non presenti il fenomeno della plasticizzazione. E' inoltre, in conseguenza della struttura cellulare dotato di ottima traspirabilità ed isolamento termico.
Pomice
La pomice Γ¨ un prodotto di eruzioni vulcaniche esplosive formatesi a seguito di una violenta espansione dei gas dissolti in lave di composizione chimica acida. Il rapido raffreddamento della roccia, ha impedito la cristallizzazione della stessa, intrappolando allβinterno i gas e generando dei minerali alveolari espansi in maniera piΓΉ o meno accentuata. In fase di solidificazione infatti, i vapori presenti nel magma, improvvisamente rilasciati, hanno provocato il rigonfiamento dellβintera massa del magma ed Γ¨ durante questa rapida fase di raffreddamento che si sono determinate le differenze nella struttura fisica dei vari inerti vulcanici. Il magma che ha originato la pomice era costituito da minerali di composizione chimica tale da permettere ai gas disciolti allβinterno di espandersi molto rapidamente, cosΓ¬ da formare una sorta di schiuma. Il rapido raffreddamento successivo della lava ha determinato il repentino solidificarsi della parte liquida intorno alle bolle di gas generando lβaspetto di schiuma vetrosa della pomice. Lβinterno della roccia infatti Γ¨ costituita da unβenorme quantitΓ di canalicoli di diametro medio molto piccolo intercomunicanti fra loro e con lβesterno. Il risultato Γ¨ un materiale particolarmente leggero che mantiene e regola la giusta umiditΓ del terreno in estate e protegge le piante dal gelo durante l'inverno per la caratteristica dell'ottima traspirabilitΓ determinata dalla struttura cellulare porosa. E' ottima anche per il suo ph sostanzialmente neutro (6,5-7).
Perlite
La perlite è una varietà di roccia vulcanica effusiva compresa nella gamma delle rioliti e delle daciti. La sua proprietà saliente è la capacità di espandersi sino a venti volte rispetto al suo volume originario. E' in prodotto inorganico, stabile e chimicamente inerte. Il suo PH è compreso tra 6,5 e 7,5. La roccia vulcanica utilizzata per la produzione di perlite espansa ha colori variabili. Quella che viene utilizzata è la roccia espansa. La roccia viene sottoposta a temperature tra gli 850 ed i 1.000 °C. In tal modo l'acqua contenuta nella roccia si dissocia e si trasforma in vapore gonfiando le pareti vetrose circostanti ed aumentando così il volume del granulo stesso. Il processo che si è creato è irreversibile e crea delle microcavità che conferiscono alla perlite espansa uno straordinario potere isolante. La perlite espansa è sempre di colore bianco. La perlite espansa è interessante per il coltivatore di piante succulente per le caratteristiche di Ph, praticamente neutro, per la presenza di macropori che consentono una ottima velocità di evaporazione dell'umidità nonchè una elevata traspirabilità , attivata dalla porosità stessa. Inoltre come abbiamo detto la perlite espansa per la caratteristica struttura cellolare, anche in presenza di umidità , mantiene elevate proprietà di isolamento termico. A noi tuttavia non piace utilizzarla in quantità per l'antiestetico colore bianco dei granuli nel terriccio.
Argilla espansa
E' un prodotto ottenuto tramite trattamento dellβargilla a 700 Β°C. E' un prodotto che incrementa il drenaggio e la aerazione del substrato ed Γ¨ utilizzata con materiali organici in percentuale del 10-35% per la preparazione di miscugli per vasi. PuΓ² essere utilizzata per favorire il drenaggio sul fondo dei vasi.
Sabbia
La sabbia silicea Γ¨ una roccia sedimentaria clastica sciolta che deriva Β dall'erosione di altre rocce tra le quali l'arenaria ed Γ¨ formata da silicati e quarzi. La sabbia Γ¨ formata da granuli di dimensioni varie, comunque inferiori a due mmillimetri. La sabbia per l'elevata permeabilitΓ di un suolo sabbioso favorisce la coltivazione di quelle colture che soffrono di un eccessivo ristagno dell'acqua eΒ pertanto puΓ² essere proficuamente utilizzata in un terriccio per cactaceae e per piante succulente in modo da evitare ristagni idrici.Β Eβ tuttavia il piΓΉ pesante di tutti i substrati (1400/1600 Β Kg/m3) e contieneΒ pochi o nessun elementoΒ nutritivo.Β E' opportuno tuttavia utilizzare sabbie non troppo fini e non utilizzare sabbie provenienti da ambienti marini che contengono quantitΓ di sali che non consentirebbero una crescita ottimale delle piante. la sabbiaΒ di origine marina ha un contenuto elevato di cloruro di sodio e pertanto, prima di essere utilizzata, deve essereΒ sottoposta a lavaggio.
Zeolite
Il termine zeolite Γ¨ utilizzato pe rindicare 52 specie mineralogiche differenti caratterizzate dallβavere una struttura molto aperta, con cavitΓ che variano dal 30% al 50% del volume del minerale e dalla presenza di canali che collegano tra di loro le cavitΓ del minerale e lβesterno del cristallo. L'aggiunta ai substrati di cultura di zeolite consente fra le altre proprietΓ la lenta cessione dei componenti nutritivi del terreno quali (azoto ammoniacale e potassio) in modo lento e graduale, aumenta la ritenzione idrica, il grado di aerazione del terreno e la sua permeabilitΓ . Caratteristica delle zeoliti Γ© quella di rendere reversibile all'infinito il processo di disidratazione-reidratazione e di attenuare i picchi positivi e negativi del grado di umiditΓ e della temperatura ambientale. Nel recente studio pubblicato nel 2019 diΒ omenico, Prisa “Zeolititi e substrati per la propagazione di cactus e succulente” si evidenzia come l'utilizzo di zeolititiΒ come correttivo dei terreni e substratiΒ comporta l'”incremento della ritenzione idrica, della capacitΓ di scambio cationico (CSC), dellaΒ permeabilitΓ e del grado di aerazione dei terreni, solubilizzazione di fosfati tricalcici,Β neutralizzazione degli eccessi di aciditΓ e riduzione dellβassimilazione da parte delle colture diΒ elementi nocivi (Pb, Cd) e radiogenici (Cs, Sr), debole ma significativa riduzione dellβintensitΓ Β dellβescursione termica del suolo, importante riduzione della salinitΓ di acque ad uso irriguo”. Si evidenzia come “puΓ² essere utilizzata nei terricci addizionata al 20% in volume diΒ substrato, ciΓ² garantisce migliora approvvigionamento di acqua e nutrienti, riduzione degli stressΒ idrici e di temperatura, riduzione della compattazione e miglioramento dellβaerazione del substrato,Β favorisce lo sviluppo di batteri simbionti (Passaglia e Prisa, 2018; Prisa e Burchi 2015a,b; PrisaΒ 2017a,b; Prisa, 2018; Prisa e Castronuovo, 2018).
A tale proposito l'autore propone due tipologie di substrati per la coltivazione dei cactus. La formula generale prevede:
– 4 parti di terriccio universale
– 1 parte di humus
– 3 parti di pomice
– 2 parti di zeolitite a chabasite (granulometria 3-6 mm)
La formulazione alternativa prevede invece:
– 2 parti di terriccio universale
– 2 parti di humus
– 2 parti di pomice
– 2 parti di lapillo
– 2 parti di zeolitite a chabasite (granulometria 3-6 mm)
ed un'aggiunta di: 0,5% spirulina, 0,5% farina di ossa, 0,5% letame pellettato o guano di pipistrello.
Akadama
L'akadama Γ¨ un'argilla di origine vulcanica prodotta in Giappone. L'akadama viene raccolta e asciugata, riscaldata per rimuovere organismi e parassiti, infine prodotta in diverse granulometrie. Viene usata principalmente in campo bonsaistico ma puΓ² essere utilizzata, per aggiungere una componente di argilla al terriccio base. E' utile per esempio aggiungerla al terriccio sul quale coltivareΒ Ariocarpus. L'akadama ha caratteristiche importanti in quanto contiene grandi quantitΓ di minerali, fornisce il giusto equilibrio di acqua, aria e sostanze nutritive trattenendo a lungo l'acqua senza tenere troppo umide le radici. Inoltre ha un Ph sostanzialmente neutro. E' tuttavia un prodotto che raramente viene utilizzato anche per l'elevato costo. Non Γ¨ in ogni caso necessaria in tutti i tipi di piante succulente.
Cornunghia
La cornunghia Γ¨ uno dei piΓΉ antichi concimi organici che viene ottenuto dalla Β macinazione e successiva essiccazione delle corna e degli zoccoli di animali (soprttutto bovini). E' un fertilizzante naturale a lenta cessione, Β ricco di azoto e di fosforo soprattutto.Β La cornunghia Γ¨ infatti molto povera di potassio che Γ¨ un elemento indispensabile per le piante succulente che deve pertanto essere integrato con le successive fertilizzazioni. La caratteristica piΓΉ interessante di questo Β fertilizzante Γ¨ il lento rilascio, dovuto alla lenta decomposizione Β delle sue componenti (le cheratine), che permette di evitare che le annaffiature dilavino i nutrimenti del substrato.
Leonardite
La leonardite Γ¨ prodotto di fossile derivato dalla decomposizione minerale della vegetazione che si Γ¨ formata nel periodo carbonifero. Β Il processo di fossilizzazione ha trasformato i resti vegetali in carbonio ed acidi organici. La leonardite Γ© pertanto un ottimo ammendante del substrato di cultura consentendone il miglioramento delle caratteristiche chimico consentendo di assorbire meglio i nutrienti alle piante.
La cornunghia Γ¨ un fertilizzante organico, ammendante naturale del terreno ottenuto dall'essiccazione e dalla torrefazione di corna e unghie residui della lavorazione industriale della carne. Il processo produttivo ne aumenta il contenuto di azoto del terreno cedendolo molto lentamente e prevenendo la formazione di muffe e funghi. La cornunghia puΓ² essere miscelata al substrato di cultura in dosi variabili a seconda del tipo di pianta.
Marna
La marna Γ¨ una “roccia sedimentaria clastica, compatta oppure terrosa, talvolta scistosa, costituita da una frazione carbonatica compresa tra il 25% e il 75% e da una restante frazione di argille. Con lβaumentare del contenuto di argille dalle m. si passa alle m. argillose, alle argille marnose, per giungere infine alle argille vere e proprie. Viceversa con la diminuzione del contenuto di argilla dalle m. si passa alle m. calcaree, ai calcari marnosi e infine ai calcari. Le m. contengono spesso anche granuli di quarzo, dolomite, scagliette di mica, glauconite, idrossidi di ferro, bitume, che conferiscono loro colore vario: azzurrastro, giallo, rossastro sino a bruno. Secondo lβabbondanza dei vari componenti accessori, si distinguono: m. glauconitiche, m. quarzose, dolomitiche, bituminose. Le m. sono abbondantemente diffuse e talune di esse sono industrialmente utilizzate per la fabbricazione dei cementi (m. da cementi), delle calci idrauliche.” (Encicolopedia Treccani). Come si vede esistono vari tipi di marna per cui occorre fare attenzione. La marna nella coltivazione delle piante succulente Γ¨ stata introdotta da Andrea Cattabriga che la utilizzata, dopo le osservazioni dei terreni di origine messicani, nella coltivazione di piante rare ed a crescita lenta qualiΒ Ariocarpus,Β AstrophytumΒ eΒ Turbinicarpus, per citarne alcune. E' inoltre apprezzabile per l'effetto estetico che conferisce grande naturalitΓ alle nostre coltivazioni.
Gesso
E' un materiale che puΓ² essere utilizzato in aggiunta ai normali substrati per le specie di cactaceae che talvolta crescono bene in natura su terreni molto ricchi di questo materiale come ben si puΓ² vedere nelle foto di questa pagina. PuΓ² essere utile aggiungere al substrato una percentuale di gesso (diremmo non piΓΉ del 20%) per alcune specie diΒ Ariocarpus,Β Aztekium,Β Geohintonia,Β StrombocactusΒ eΒ Turbinicapus. Il gesso inoltre ha anche la funzione diΒ abbassare il pH di un suolo troppo alcalino.
Per concludere …..
Non esiste un solo tipo di terriccio per le piante succulente, la composizione viene dettata dall'esperienza e dalle conoscenze del coltivatore, ma occorre perΓ² tenere in considerazione, nella scelta del substrato di cultura, di alcuni elementi chiave:
PermeabilitΓ :Β il terreno non deve consentire ristagni di acqua. Il substrato si deve asciugare velocemente. Per valutare ciΓ² occorre anche considerare il contenitore su cui coltiviamo la nostra pianta (il vaso in coccio asciuga piΓΉ velocemnte di quello di plastica, ecc.). Per questo motivo occorre comunque incorporare una buona percentuale di materiale drenante come lapillo vulcanico, pomice, ghiaietto, tutti materiali la cui granulometria non dovrebbe essere inferiore a 2 mm. di diametro.
Scioltezza: il substrato deve avere una struttura sciolta e porosa, lasciar passare agevolmente l'aria e l'acqua, non asciugare con lentezza, ma neppure troppo velocemente, non contenere troppa sostanza organica. Il terreno deve inoltre assicurare un'ottima ossigenazione alle radici ed al colletto evitando così pericolosi marciumi e consentendo un ridotto uso di fungicidi. Inoltre occorre ricordare che un substrato sciolto facilità molto le operazioni di rinvaso e di ricambio del pane di terra senza causare danni alle radici.  Occorre evitare in buona sostanza substrati che compattano. Fate molta attenzione all'uso di gesso, che talvolta viene consigliato per specie che troviamo anche su terreni molto ricchi di tale materiale in natura (es. Ariocarpus, Aztekium, Geohintonia, Turbinicarpus, ecc.). Non deve anche in questo caso aggiunto allo stato di polvere!
Contenuto in nutrienti:Β Come abbiamo detto le succulente crescono bene su molti substrati e di solito non hanno hanno grosse esigenze in concimazioni, tuttavia Γ¨ necessario fornire loro un terriccio da cui possano ricavare i minerali necessari per un corretto sviluppo soprattutto durante la fase vegetativa. Per talune piante che ne richiedono un apporto costante puΓ² essere aggiunto nel substrato di coltivazione dei granuli di concime a lenta cessione, preferibilmente con un non troppo alto tenore di azoto. Per la maggior parte delle piante succulente comunque alcune concimazioni nel corso dei periodi vegetativi sono piΓΉ che sufficienti anche se la pianta Γ¨ coltivata in terreni poveri di sostanze umifere.
PH (grado di aciditΓ o di basicitΓ ):Β le piante succulente, di norma, crescono bene su un substrato a Ph neutro (7) o leggermente acido (6-6,5), fatta eccezione per le epifite che preferiscono un substrato piΓΉ acido ed alcuneΒ cactaceaeΒ messicane che invece lo prediligono piΓΉ basico. Nella preparazione di un terreno occorre tenere conto che lβassimilabilitΓ degli elementi nutritivi indispensabili alle piante Γ¨ condizionata dalla reazione. Ferro, manganese, rame e zinco sono influenzati dal pH: un aumento del Ph induce una diminuzione di solubilitΓ e, pertanto, una minore disponibilitΓ per le piante le quali possono manifestare sintomi, piΓΉ o meno gravi, di carenze nutrizionali: clorosi ferrica, carenza di manganese, ecc.. Al contrario, una diminuzione del Ph (aumento dellβaciditΓ ) favorisce la solubilitΓ di questi elementi. Rilevanti sono gli effetti del pH su alcune attivitΓ biologiche del suolo. La reazione acida riduce o inibisce numerose attivitΓ batteriche, per cui risultano sensibilmente ridotti i processi di azotofissazione, di nitrosazione e di nitrificazione, e favorisce lo sviluppo e le attivitΓ dei funghi.