Esposizione al sole delle piante grasse
Per le nostre piante, l’esposizione ottimale è la cosa più importante.
Una poca esposizione alla luce solare potrebbe gravemente influire negativamente sulla crescita delle nostre piante, molte specie infatti prediligono una piena esposizione ai raggi del sole, molte anche nelle ore più calde, se questo viene privato non riceveranno il giusto apporto di energia per crescere belle e sane. D’altro canto altre specie non amano il sole diretto ma bensì filtrato o addirittura ombra.
Come fare a capire quale pianta predilige una piena esposizione al sole oppure no?
Beh, non è proprio semplicissimo, sbagliare è un attimo! La mia esperienza mi insegna che principalmente le piante con spine prediligono luce diretta, non tutte però amano il sole di mezzogiorno, molte specie anche se ben abituate al sole, appassiscono increspandosi. Questo è il primo sintomo di una possibile disidratazione con conseguente bruciatura se non spostata subito.
Nel mio caso inoltre, abitando al nord, non è sempre possibile lasciare le piante fuori tutto l’anno per via delle basse temperature che si raggiungono in inverno, l’umidità eccessiva e le piogge, quindi sono costretto a portar dentro tutti i vasi, trovando un angolo discreto per la fase non vegetativa magari con un po’ di luce.
L’assenza di sole per tutta la durata dell’inverno, nonostante le piante stiano “dormendo” non aiuta affatto la ripresa vegetativa in pieno sole, anzi tutt’altro! Una volta arrivata la primavera, supponendo che le piante siano sopravvissute (cosa non indifferente) bisogna abituarle gradualmente al sole, si può pensare alle piante come alla nostra pelle, se ai primi caldi ci esponessimo direttamente al sole andremmo in contro ad ustioni pesanti, ecco stessa cosa accade alle piante con la differenza però che la nostra pelle col tempo si aggiusta, le piante no.
La bruciatura, se pur non pericolosa da portarle alla morte non si riparerà mai più compromettendone l’estetica. Come fare ad evitare questo? Ci sono diversi metodi, si può utilizzare dei sacchettini di tessuto/non tessuto su ogni vasetto, oppure un parasole una rete una zanzariera fine qualsiasi cosa che filtri la luce del sole per almeno un mese, direi da marzo ad aprile. Personalmente preferisco sacchettini di tessuto/non tessuto per evitare anche sbalzi di temperature in quei periodi.
Cosa fare d’inverno?
Se come nel mio caso siete costretti a dover ricoverare le piante in appartamento ricordatevi che non è la condizione ideale, le nostre piante non vivranno una fase di riposo ottimale in quanto spesso e volentieri in casa abbiamo una temperatura intorno ai 20°C, questo comporta una sorta di primavera permanente e non giova alla ripresa vegetativa successiva, viene a mancare quella fase di shock termico che hanno bisogno per poi partire a mille ed esplodere con la fioritura durante la ripresa vegetativa.
Nella mia piccola esperienza posso essere soddisfatto, quasi tutte mi fioriscono regolarmente anche con questo metodo. Cosa importante quando ripiegate in casa, solitamente il periodo è dal giorno dei morti a San Valentino, non bisogna mai annaffiare, consiglio meglio peccare di siccità, sono piante resistentissime, abituate a vivere in posti dove solo una goccia d’acqua è manna caduta dal cielo quindi… poi stanno dormendo! A proposito di questo punto, anche la luce non aiuta, visto che dormono lasciamole dormire in pace! un posto lontano dalla luce di una finestra è l’ideale, favorisce il riposo vegetativo ed evita quelle brutte crescite i restringimenti sui fusti dei colonnari o crescite innaturali. Questo accade prevalentemente perché la pianta non dorme, cerca di crescere ma non ricevendo acqua e soprattutto l’energia necessaria dalla luce solare, lo fa male.